Giro d’Italia 2021, Joe Dombrowski regola la fuga! Alessandro De Marchi in Rosa – Landa e Bernal all’attacco
Joe Dombrowski si è aggiudicato la quarta tappa del Giro d’Italia 2021. Il corridore della UAE Team Emirates ha coronato la fuga di giornata, staccando uno alla volta gli altri attaccanti per poi involarsi da solo verso il successo finale. Lo statunitense ha avuto ragione di Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), ultimo ad arrendersi sull’ultima ascesa e secondo al traguardo. Il friulano però balza in testa alla classifica generale e indossa la Maglia Rosa. Terzo posto di giornata invece per Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), gran combattente tra gli attaccanti. Tra gli uomini di classifica, sugli scudi Mikel Landa (Bahrain Victorious) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers), all’attacco sull’ultima salita insieme a Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e poi Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech) e Hugh Carthy (EF Education-Nippo). Questi cinque uomini hanno guadagnato 11″ sugli altri big, mentre Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep), Simon Yates (Team BikeExchange) e Romain Bardet (Team DSM) perdono una decina di secondi, con Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) che paga invece poco più di mezzo minuto, mentre decisamente più pesante il ritardo di George Bennett (Jumbo-Visma) e Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep).
Partita sotto una pioggia battente, la tappa parte subito ad altissima intensità grazie all’attacco di Victor Campenaerts (Qhubeka – Assos) e Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert). I due riescono subito a guadagnare una dozzina di secondi, mentre alle loro spalle si susseguono numerosi tentativi, puntualmente rintuzzati dal gruppo, che prosegue così a scatti. I primi venti chilometri scorrono velocissimi sotto le ruote della coppia di testa, che con grande caparbietà resiste alle accelerazioni alle loro spalle, conservando costantemente un vantaggio attorno ai venti secondi mentre il gruppo riprende regolarmente tutti gli altri tentativi alle loro spalle.
Dopo quasi trenta chilometri sono in otto a riuscire a trovare uno spiraglio per allungare. Mentre il gruppo sembra lasciarli andare, altri dodici corridori si lanciano all’attacco, imitati da un terzetto poco più tardi. Anche stavolta il gruppo lascia fare, concedendo rapidamente più di due minuti a tutti gli uomini all’attacco, che a quel punto non tardano a ricompattarsi, andando a formare una fuga molto consistente di ben 25 uomini: Nelson Oliveira (Movistar), Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Victor Campenaerts (Qhubeka – Assos), Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert), Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Andrea Vendrame (Ag2r Citroën), Attila Valter (Groupama-FDJ), Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty-Gobert), Nicolas Edet (Cofidis), Joseph Dombrowski (UAE Team Emirates), Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa), Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè), Pieter Serry (Deceuninck-QuickStep), Jan Tratnik (Bahrain Victorious), Christopher Juul-Jensen (Team BikeExchange), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), Nicola Venchiarutti (Androni-Sidermec), Koen de Kort (Trek-Segafredo), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Filippo Tagliani (Androni-Sidermec), Nico Denz (Team DSM) e Márton Dina (Eolo-Kometa).
Rapidamente il loro vantaggio arriva a superare i sei minuti al termine della prima ora di corsa, ma Astana – Premier Tech e Ineos Grenadiers, tra le poche squadre non presenti nella maxi-fuga di giornata, si mettono in testa per limitare i danni. Grazie al ritmo di Samuele Battistella e Filippo Ganna il distacco smette inizialmente di crescere, attestandosi ad un massimo di 6’15”, per poi iniziare a calare all’uscita di Parma, quando la corsa lascia la Via Emilia per dirigersi verso le salite. Nell’ascesa verso il traguardo volante di Rossena, vinto da Tagliani, il plotone recupera infatti altro terreno, portandosi a circa quattro minuti e mezzo e mantenendo lo stesso gap nel successivo tratto di saliscendi prima del primo GPM di giornata, quello di Castello di Carpineti. Su questa salita, dai 25 di testa perdono contatto Tagliani e Zoccarato, mentre davanti Gavazzi scollina per primo. Durante la successiva discesa, Taaramae, Hermans e Juul-Jensen riescono a prendere un po’ di margine, mentre il gruppo, giunto al GPM con un ritardo nuovamente tornato sui sei minuti, nello stesso tratto si spezza in tre tronconi.
Una volta tornato in pianura, il plotone si ricompatta e va a riprendere Tagliani e Zoccarato, mentre i tre che avevano allungato in precedenza riescono intanto a guadagnare quasi due minuti sugli ex compagni di fuga, che non trovano l’accordo per andare a riprenderli. Si arriva così ai piedi del secondo GPM della tappa, Montemolino, sul quale gli inseguitori iniziano a perdere pezzi, con De Kort, Venchiarutti, Campenaerts e Conti costretti ad alzare bandiera bianca. Davanti, anche Hermans perde contatto, mentre il gruppo Maglia Rosa rallenta ulteriormente, con il ritardo che ormai va a superare gli otto minuti. Nel frattempo Taaramae riesce a transitare per primo in cima alla salita, seguito sempre da Juul-Jensen, con De Marchi, Vervaeke, Edet e Dombrowski che provano a prendere un po’ di margine sugli altri inseguitori, gettandosi alla caccia della coppia di testa.
Dopo il GPM Rein Taaramäe e Christopher Juul-Jensen tornano a guadagnare sugli inseguitori, mentre diversi corridori riescono a rientrare nel gruppetto degli inseguitori alla coppia di testa. Ancora altri corridori rientrano nel primo gruppo inseguitori con Attila Valter, Márton Dina, Francesco Gavazzi e Jacopo Mosca tra gli altri. Non sembra, però, esserci grande accordo in questo gruppetto, da cui prova ad uscire Andrea Vendrame che viene subito ripreso, mentre entriamo negli ultimi 30 chilometri di corsa. Quando si entra negli ultimi 25 km il gruppo viene segnalato a 7’48” con gli uomini della Bahrain Victorious che si portano nelle prime posizioni del gruppo dal quale si stacca la Maglia Rosa Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). L’azione della Bahrain Victorious ha l’effetto immediato di far aumentare l’andatura e ridurre ulteriormente il ritardo del gruppo a 6’08”. Continuano a difendersi molto bene Rein Taaramäe e Christopher Juul-Jensen che entrano negli ultimi 15 chilometri con 1’22” di vantaggio sugli inseguitori, tra i quali non sembra esserci grande accordo. Si tratta di: Nelson Oliveira, Alessandro De Marchi, Louis Vervaeke, Andrea Vendrame, Attila Valter, Nicolas Edet, Joseph Dombrowski, Jacopo Mosca, Francesco Gavazzi, Pieter Serry, Jan Tratnik ,Filippo Fiorelli e Márton Dina.
È Rein Taaramäe a passare per primo al traguardo volante di Fanano davanti al compagno di avventura Christopher Juul-Jensen alle cui spalle si muovono Alessandro De Marchi, Joseph Dombrovski e Louis Vervaeke. All’inizio del GPM di Colle Passerino diminuisce il vantaggio dei due battistrada grazie soprattutto al gran lavoro da parte di De Marchi. Mentre dietro è in difficoltà João Almeida (Deceuncinck-QuickStep) che si stacca. Alessandro De Marchi e Dombrovski si portano sulla coppia di testa, ora un quartetto, da cui si stacca ai meno 4 Juul-Jensen. Joseph Dombrowski allunga in testa con l’italiano che prova a resistere alle sue spalle. Mentre dietro Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) prova ad uscire dal gruppo. Allungo di Mikel Landa (Bahrain Victorious) che va a riprendere Ciccone, mentre viene segnalato in difficoltà George Bennett (Jumbo-Visma). Dal gruppo escono anche Egan Bernal (Ineos Grenadiers), Hugh Carthy (EF Education-Nippo) e Aleksandr Vlasov (Astana-Premier Tech) che si portano su Landa Ciccone. Dombrovski allunga ancora nel finale e va a vincere davanti a De Marchi che va ad indossare la Maglia Rosa. Alle loro spalle un ottimo Filippo Fiorelli chiude al terzo posto, mentre arrivano insieme Egan Bernal, Aleksandr Vlasov, Mikel Landa, Hugh Carthy e Giulio Ciccone che guadagnano terreno sugli altri big.
Risultato Quarta Tappa Giro d’Italia 2021
Classifica Generale Giro d’Italia 2021
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